SOLIDARIETA’ E FRONTE DI CLASSE INTERNAZIONALISTA
Solidarietà, tutta la solidarietà agli operai e militanti sindacali colpiti dagli arresti. La gravità di questa operazione repressiva è evidente a tutti: si vuole criminalizzare la stessa lotta sindacale, trasformarla in associazione a delinquere, mentre scioperi e solidarietà operaia diventano estorsione, ruberie organizzate. Cosi come movimenti antagonisti e militanti rivoluzionari sono colpiti con i reati di associazione sovversiva e terrorismo.
Pandemia, siccità e guerre hanno creato una situazione sociale gravissima, di impoverimento e militarizzazione diffusa. Ma, al tempo stesso, la borghesia e i suoi Stati sono in profonda crisi, lacerati dai loro conflitti egemonici e di rapina. Nascondono dietro una mistificazione politica e mediatica senza precedenti (in diretta filiazione da Goebbels) il loro sistema che si avvita nelle proprie pratiche irrinunciabili: occupazione, devastazione e saccheggio! Del proletariato, dei popoli colonizzati, della Terra, della natura!
Percio’ temono fortemente che lotte e organizzazione di base si trasformino in rivolta generalizzata. Sanno che loro stessi stanno creando delle condizioni rivoluzionarie!
ComeSoccorso Rosso Internazionale lo sosteniamo da molto tempo: capitalismo e imperialismo ci portano inevitabilmente a regressione sociale e guerre. Alla crescente aggressività imperialistica corrisponde questo stato di polizia interno: per sostenere le guerre di rapina nel mondo devono reprimere e militarizzare la società interna. Il sistema politico istituzionale è del tutto asservito, il parlamento servendo solo da supporto a governi in mano all’oligarchia finanziaria transnazionale, alle centrali imperialistiche.
La guerra di classe esiste! Lo dicono loro stessi (in rari momenti di sincerità) e sopratutto la praticano sistematicamente. I loro crimini padronali,razzisti, fascisti, polizieschi godono della piu’ ampia impunità, mentre la nostra resistenza subisce pesanti rappresaglie: questa è la guerra di classe interna! Ma possiamo contare sulla grande esperienza accumulata nel ciclo di lotta e guerra di classe degli anni 70/80: ancora oggi una ventina di rivoluzionari/e sono in carcere, fieramente rivendicando quelle lotte, rifiutando resa e compromessi. E altri/e compagni/e resistono nelle sezioni carcerarie in 41bis. Sono la dimostrazione vivente che resistere si puo’, che la coerenza è importante, e che tutto cio’ (come questi/e compagni/e dicono di sé stessi/e, con modestia) è risultato della forza espressa dal proletariato in quella fase. Oggi questa forza si esprime soprattutto in altre regioni, come il Medio Oriente, nelle lotte di liberazione contro l’imperialismo. L’internazionalismo è percio’ fondamentale. Queste sono le esperienze, le forze cui unirci, il filo rosso da riprendere.
Solo la costruzione delle nostre forze, del nostro campo proletario, in piena autonomia di classe, puo’ permetterci di affrontare lo scontro e, in tendenza, di svilupparlo in forme politiche sempre piu’ mature e determinate. Coscienti che lo scontro sarà sempre piu’ aspro, assumiamo il terreno della repressione come parte di questa crescita. Le attitudini vittimiste, legaliste, e di ricorso all’ombrello istituzionale portano solo alla sconfitta, all’arretramento politico, come dimostrano molte vicende precedenti.
Invece le resistenze contro la repressione possono essere occasioni per unirci, solidarizzarci, fare fronte di classe e internazionalista!
Soccorso Rosso Internazionale
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Cari compagni,
Il comunicato è ottimo(al solito)
Vorrei rilevare un aspetto più che altro per il dibattito: il volantino per motivi di sintesi ed efficacia non poteva ampliarsi a dismisura
In particolare il passaggio dalla”forza espressa dal proletariato in quella fase”..al fatto che”quella forza oggi si esprime in altre regioni..”etc.
Tutto giusto. Anche il conseguente appello all’Internazionalismo(ca va sans dire)
Credo solo che alcuni passaggi vadano meglio articolati e definiti,per il dibattito(ma già so che è così..),non per il volantino
Sicuramente oggi “quella forza”si esprime prevalentemente in alcune aree del Tricontinente.
D’altra parte proprio i processi di ristrutturazione e globalizzazione capitalistica,con l’accrescimento del ruolo della scienza e della tecnologia informatica all’interno del processo di produzione e riproduzione,hanno reso di vitale importanza le mansioni operaie della movimentazione e distribuzione delle merci(Just in time come si diceva qualche anno fa e al servizio dell’..algoritmo-scusate il sociologismo-). Quindi:dai”facchini”,ai “corrieri”..fino ai”ciclisti”delle catene di ristorazione…Tutti prevalentemente “immigrati”e giovani.(Da Esselunga ad Amazon a Just Eat..e mettiamoci anche Uber anche se il discorso è un po diverso:faccio di tutta erba un fascio..ma:per capirci).
In questi settori si stanno producendo da tempo, momenti significativi di lotta anche sul piano internazionale (sciopero Amazon in Usa..)
E dunque la repressione(purtroppo)
Ora,senza inventarsi nuove centralità o sogni operaisti, né preconizzare futuri cicli di lotta sul modello anni 60/70..credo però vada riconosciuta la significativa presenza attuale e lo sviluppo tendenzialmente autonomo delle lotte di questi settori(di fatto)operai e proletari qui,nelle metropoli imperialiste
Questo poi andrebbe senz’altro sviluppato sul piano dell’Internazionalismo. Anche se(detto fra noi),penso,inizialmente,..sul piano soggettivo,d’avanguardia(anzi,come elementodiscriminante della ricostruzione di un tessuto cosciente),delle forze comuniste e progressiste in una dinamica di Fronte con le lotte del tricontinente,partendo da quelle della medesima area geopolitica:nella fattispecie quella euro mediorientale:popolo palestinese.
Grazie un abbraccio saluti comunisti